Il Consiglio dell'Unione Europea adotta la normativa europea sul clima, che tra l'altro prevede la riduzione del 55% delle emissioni, rispetto al 1990, entro il 2030.
Sembra un obiettivo impegnativo. Per raggiungere questo obiettivo si prevede "l'istituzione di un comitato consultivo scientifico europeo sui cambiamenti climatici, che avrà il compito di fornire consulenza scientifica indipendente", e inoltre l'avviamento di "dialoghi con i comparti economici che sceglieranno, su base volontaria, di elaborare tabelle di marcia indicative per il conseguimento dell'obiettivo della neutralità climatica dell'Unione per il 2050". Un "comitato consultivo" e l'elaborazione "volontaria" di tabelle di marcia "indicative" non sembrano strumenti molto stringenti, nei confronti di una scelta così impegnativa come quella di decarbonizzare l'economia.
Da questo punto di vista mi sembra abbia le idee più chiare Roberto Cingolani, attuale Ministro della Transizione Ecologica, che parla di un "bagno di sangue":
La decarbonizzazione dell'economia chiede di affrontare con urgenza problemi drammatici. Fra di essi, quello di non far pagare il prezzo del "bagno di sangue" ai ceti subalterni. Le misure adottate dall'UE non sembrano adeguate alla gravità della situazione.
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