sabato 29 febbraio 2020

Ancora sul vuoto


Mi scuso se insisto con le “sardine”. Una volta detto e ridetto del loro stupefacente vuoto intellettuale, può sembrare strano continuare a parlarne. Il problema è che questo vuoto evidentemente è un fenomeno sociale di una certa rilevanza. Ci dice qualcosa sul mondo in cui viviamo. Ciò che è significativo, ovviamente, non è il fatto che esistano teste vuote riempite di parole vuote, ma il fatto che queste vacuità riescano a convogliare interesse, a mobilitare migliaia di persone. Prendete per esempio la frase seguente, pronunciata qualche tempo fa da Santori in visita a Taranto [*]:


Quello che noi portiamo è una poesia concettuale per spiegare la realtà attraverso paradigmi diversi. Mettere in poesia il concetto di valore, che è quello che manca in aziende come Ilva e Whirlpool, ma anche nei settori scolastici e sanitari”

Se esistessero ancora, nella dimensione pubblica, razionalità e sensatezza, apparirebbe ovvio a chiunque che una simile frase è puramente e semplicemente una truffa intellettuale. E la conseguenza dovrebbe essere l’immediata perdita di popolarità di chi produce simili insensatezze. Non è però ciò che accade. Questo ci dice allora, in primo luogo, che il degrado intellettuale di questo paese, e forse del mondo, è andato davvero molto più in là di quanto immaginassimo; in secondo luogo, che al centro di questo degrado vi sono proprio quei ceti che si autopercepiscono come dotati di capacità intellettuali e linguistiche superiori rispetto ai rozzi “populisti”.
Simili considerazioni inducono naturalmente a un certo pessimismo sui destini del nostro paese, e forse dell’intera attuale civiltà. Possiamo però guardare la realtà in termini propositivi: il fenomeno di cui stiamo discutendo ci fornisce una cartina di tornasole per testare la situazione del nostro tempo. Possiamo infatti affermare con tranquillità che il nostro impegno sta nell’estendere il più possibile l’ambito delle persone che di fronte a una frase come quella citata percepiscono immediatamente il suo carattere truffaldino. Quando questo ambito rappresenterà, se non la maggioranza, almeno una significativa minoranza, potremo ricominciare a nutrire qualche speranza sul futuro del nostro paese. (M.B.)

[*] Riportata in questo articolo:

venerdì 21 febbraio 2020

Satira e verità

Circola in rete un video di satira sull'Unione Europea, di origine tedesca. Lo riprendiamo da Goofynomics, perché mi sembra significativo anche quanto scrive Bagnai.


martedì 18 febbraio 2020

Ancora sulle sardine

Un intervento di Francescomaria Tedesco

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/02/17/le-sardine-mi-fanno-orrore/5708092/



Aggiornamento h.21,30:

anche questo intervento non è male

https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/17000-tomaso-montanari-care-sardine-l-erasmus-al-nord-non-e-una-libera-scelta.html

Stupefacente la dichiarazione delle "sardine" toscane: non prenderemo posizione sui temi divisivi. Cioè, tradotto, non faremo politica. Nella loro strabiliante vacuità, le sardine hanno il pregio della sincerità. Rappresentano lo stadio ultimo della sinistra, e lo dichiarano apertamente:  il vuoto politico affermato con forza e convinzione. Molte persone "colte e di sinistra" si riconoscono con entusiasmo in questo vuoto presuntuoso, che nega le ragioni più profonde ed essenziali di ciò che è la cultura e di ciò che è stata la sinistra. La figura un tempo familiare della "cultura di sinistra" si è da tempo trasformata in un qualcosa di mostruoso, mantenendo le forme esteriori come in un film horror. Le sardine ne sono l'ultima manifestazione. Non so se potrei reggere ulteriori manifestazioni di questo orrore.