venerdì 27 settembre 2019

Noi vogliamo l'uguaglianza






I. Introduzione
Nella stagione politica appena trascorsa, un tema di acceso dibattito è stato quello della riforma delle norme relative a separazioni e affidi, riforma proposta col DDL 735, poi divenuto mediaticamente noto come “DDL Pillon” dal nome del Sen.Simone Pillon, il personaggio politico più noto fra i sostenitori del DDL. La caduta del governo Lega-M5S ha cancellato questo tema dall’agenda politica. Può darsi che, appunto per questo, sia possibile adesso una riflessione più serena su questi temi, una riflessione che si distacchi dall’urgenza di attaccare questo o quel partito, questo o quell’esponente politico, e cerchi di andare alla radice dei problemi.
Non è facile discutere di questo tema. Uno degli elementi di difficoltà sta nel fatto che il problema è piuttosto serio e in certi casi anche drammatico, ma è in sostanza ignoto all’opinione pubblica, principalmente perché esso non gode di molto spazio sui media, che ne parlano solo in riferimento a casi particolarmente drammatici. Cerchiamo allora di riassumere i punti fondamentali. 

giovedì 12 settembre 2019

Le classiche balle

Una analisi breve e chiara del programma del governo PD-M5S. Molto condivisibile tutto quanto viene detto, tranne le righe finali sul "pericolo fascista", e la solita pia illusione che la sinistra radicale possa fare qualcosa. La sinistra radicale dice spesso cose intelligenti, peccato non riesca a prendere atto della propria inesistenza. Non che faccia molta differenza, s'intende.

http://contropiano.org/interventi/2019/09/08/un-programma-di-governo-classico-pieno-di-balle-0118546

martedì 10 settembre 2019

Di cosa vogliamo parlare?

Invece di parlare dei suoi vestiti, si potrebbe magari discutere del fatto che la nuova ministra dell'agricoltura vuole ratificare il CETA, l'accordo di libero scambio fra UE e Canada. E' chiedere troppo?

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/09/10/ceta-bellanova-ratificare-trattato-di-libero-scambio-italia-canada-m5s-danneggia-made-in-italy-aprire-discussione/5442363/

martedì 3 settembre 2019

Siamo vicini al collasso?

Siamo vicini al collasso?
Marino Badiale


Sono ormai in molti a sostenere che l’attuale organizzazione economica e sociale è destinata a finire, in maniera più o meno traumatica, nell’arco di qualche decennio. In Francia si parla, forse con un po’ di ironia, di “collapsologie” come di una nuova disciplina scientifica che studia appunto il collasso prossimo dell’attuale organizzazione sociale [1,2,3]. Intendo qui provare a riassumere i termini fondamentali della questione. Cercherò di sostenere che in effetti vi sono argomenti ragionevoli a favore della tesi del collasso prossimo. Questo ovviamente non implica che si possano fissare dei limiti temporali precisi, né che si possano fare ipotesi ragionevoli su quale potrà essere la nuova forma di organizzazione sociale che sostituirà l’attuale.
La tesi fondamentale che intendo esporre è che il collasso prossimo venturo deriverà dal concorrere di cause diverse, sarà cioè il risultato del confluire di diversi processi di crisi. Stiamo cioè entrando in una fase storica nella quale meccanismi di diverso tipo porteranno a problemi sempre maggiori nella riproduzione dell’attuale ordinamento sociale. Nessuno di tali problemi probabilmente sarebbe in sé tale da causare una crisi irreversibile, ma mi sembra ragionevole pensare che sarà proprio la loro contemporaneità a innescare il collasso.
Le crisi fondamentali che stanno confluendo assieme possono essere schematizzate sotto tre grandi etichette: crisi economica, crisi egemonica, crisi ecologica.
Esaminiamole in quest’ordine.