Gli
esiti possibili sono quattro, secondo l’autore: in primo luogo, il
prolungamento indefinito della disoccupazione nei paesi più deboli;
in secondo luogo, la crescita dell’inflazione in Germania per
riequilibrare i livelli di competitività; in terzo luogo, il
consenso a trasferimenti fiscali a tempo indeterminato dai paesi del
nord ai paesi del sud; infine, la dissoluzione dell’eurozona.
A
questa lucida analisi possiamo, da parte nostra, solo aggiungere che
la seconda e la terza soluzione sono politicamente impraticabili per
l’opposizione della Germania, quindi l’unica scelta reale è fra
l’impoverimento continuo dei paesi del sud e la dissoluzione
dell’eurozona.
Tutto
questo è spiegato dall’autore con molta chiarezza e lucidità. Nel
confronto con questo tipico rappresentante dei ceti dirigenti
anglosassoni, risaltano sinistramente il cinismo, la rozzezza e
l’ignoranza dei ceti dirigenti nostrani, da destra a sinistra,
convincendoci una volta di più che spazzare via nella sua interezza
l’attuale ceto politico è condizione necessaria per la salvezza
del paese.
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