http://www.senato.it/leg/17/
Questo piccolo episodio, in sé di scarsa importanza, è però utile per capire alcune cose. Una decina di anni fa, scrivendo assieme a Massimo Bontempelli "La sinistra rivelata", avevamo teorizzato l'unità di fondo di destra e sinistra nell'accettazione dell'organizzazione sociale capitalistica come vincolo intrascendibile, il che implicava, da parte di destra e sinistra, l'accettazione di tutte le conseguenze dell'attuale fase del capitalismo: distruzione dei diritti e dei redditi dei ceti subalterni, distruzione del ceto medio, distruzione della democrazia. Il ruolo sistemico oggettivo dell'opposizione di destra e sinistra, al di là ovviamente delle intenzioni soggettive, si riduceva a quello di mero spettacolo, utile a distrarre le vittime del capitale dal rendersi realmente conto di ciò che stava loro accadendo. Tutto questo, dieci anni fa, non era forse ancora del tutto evidente, e richiedeva quindi un certo sforzo teorico. La novità di questi ultimi anni mi sembra sia l'assoluta, plateale, solare evidenza di quanto andavamo allora dicendo. Torniamo al caso di Tronti. Ciò che appare alla "superficie spettacolare" è l'intellettuale marxista che esalta la Rivoluzione d'Ottobre facendo infuriare la destra. Nei seguenti link trovate qualche esempio di queste polemiche.
https://www.agi.it/politica/
Si noti in particolare l'intervento di Gasparri. Ora, mentre si sollevano queste polemiche, nello stesso istante, Tronti e Gasparri votano assieme la legge elettorale. Nello stesso istante, ripeto (in senso storico-politico, s'intende). Cos'altro si può aggiungere? Occorre ancora discutere, analizzare, polemizzare? Io credo di no. Ormai il fatto che destra e sinistra siano solo due articolazioni dello stesso potere sistemico è una evidenza palmare. Con chi non vuole vedere questa evidenza è inutile discutere.