Intereressante l'intervista di Amato al Corriere della Sera sulla crisi dello SME, 25 anni fa:
http://www.corriere.it/economia/leconomia/personaggi/17_settembre_11/giuliano-amato-25-anni-la-notte-lira-quel-sei-mille-5415fbc6-96d1-11e7-8f2d-841610cb6f6e.shtml
Dopo l'intervista, consiglio di leggere il commento di Leonardo Mazzei:
http://sollevazione.blogspot.it/2017/09/venticinque-anni-dopo-di-leonardo-mazzei.html
Tutta l'intervista è assolutamente rivelatrice e non fa altro che evidenziare quello che è sempre esistito in questo continente a parte il periodo dell'impero romano, l'assoluta preminenza di Francia e Germania cito"Ma Kohl e Mitterrand si erano già messi d’accordo: la Francia non doveva essere messa in difficoltà e decisero un allargamento delle oscillazioni dello Sme del 15% verso l’alto o il basso. L’avessimo avuta noi, ci avrebbe salvato" e questo la dice lunga sul concetto di unione europea e come sia disatteso l'art. 11 della ns. Costituzione che recita in un passo - a parità di condizioni tra Stati -
RispondiEliminaPer non parlare del totem dell' unione monetaria quando il primo ministro francese risponde dicendo "Il 20 settembre in Francia si sarebbe tenuto il referendum per la ratifica del Trattato di Maastricht e il Sì era sotto. Se avessero perso la parità con il marco, l’orgoglio francese avrebbe reso il No invincibile e il progetto dell’unione monetaria sarebbe saltato". L'importante è la parità col marco poi se l'economia va male e ci rimettono i lavoratori francesi pazienza. Alla faccia del socialismo, forse è per questo che si è suicidato.
Inoltre è da evidenziare come ogni premier pensi prima di tutto al proprio Paese mentre il nostro sembra un tizio che cammini in mezzo ad un mare di uova attento a non romperle finendo invece di fare la frittata proprio con quelle che gli appartengono.
Un'altra cosa che mi viene in mente è il divorzio Tesoro banca d'Italia, ad un certo punto della intervista Amato dice rispondendo alla domanda del giornalista " Dunque la svalutazione aiutò?
«Nell’immediato, sì. Ma non consiglio di tornare alle monete nazionali con lo spazio che aprono alla speculazione!». Bisognerebbe ricordare che la speculazione esiste perché si è rinunciato alla sovranità monetaria per dare in pasto il Paese al mercato.
Comunque tutta l'intervista è da manuale non fa altro che ricordare in modo molto sintetico tutti gli argomenti che da anni sia voi che Bagnai, che Barra Caracciolo ed altri esprimono con passione. La salvo sul mio computer a futura memoria