di Fabrizio Tringali
Cinque anni fa, un gruppo di persone, appartenenti a diverse associazioni e movimenti civici, tentò, senza riuscirvi, di dar vita a una lista civica realmente indipendente dal sistema partitico ed orientata alla democrazia partecipativa.
Oggi è possibile realizzare quel che allora fallì ?
E' possibile pensare di costuire, finalmente, una speranza per la nostra città?
Il traguardo delle elezioni è vicino. Qualcuno si è già messo in cammino, altri stanno riflettendo, altri ancora si sono allontanati o hanno ridimensionato il proprio impegno. In questo quadro, nessuno sembra sufficientemente attrezzato per proporre, da solo, una realistica alternativa all'orrendo arco di forze politiche oggi esistente, costituito da chi è direttamente responsabile del declino (come le forze di centrodestra e di centrosinistra) oppure da chi è palesemente inadatto ad opporvisi (come il M5S ormai totalmente degenerato in un partito leaderistico-aziendale).
L'unica speranza è riunire tanti cittadini in una coalizione per Genova. A partire da coloro che sono quotidianamente attivi nella difesa dei beni comuni, dei servizi pubblici, del lavoro.
Penso ad una coalizione di cittadini per Genova, larga e variopinta.
Normalmente, quando si pensa ad un'aggregazione eterogenea, si immagina che i partecipanti facciano un passo indietro, rispetto alle proprie appartenenze, facendo sparire i propri simboli. A mio parere sarebbe molto più opportuno il contrario: fare tutti un passo avanti, mantenendo propri nomi, simboli, parole d'ordine.
Mi piace pensare ad una coalizione in cui ogni gruppo aderente possa manifestarsi apertamente, diffondere materiale, fare proselitismo. Purché lo faccia nel rispetto degli altri gruppi e promuovendo contemporanemente la coalizione stessa.
Una coalizione senza leader nascosti e inarrivabili, senza intrecci coi poteri economici, senza altro obiettivo se non quello di restituire Genova ai suoi legittimi proprietari: i suoi cittadini.
Una coalizione che prenda l'impegno di dire la verità, in particolare su come viene sperperato il denaro pubblico e sulle storture del cosiddetto "Patto di Stabilità Interno" imposto dall'Unione Europea, che costringe a continui tagli e costituisce la principale spinta alla privatizzazione dei servizi pubblici.
Per farcela, sarà più che sufficiente condividere poche regole (da sottoscrivere pubblicamente), e una piattaforma politico-programmatica essenziale (incentrata sulla difesa dei beni/servizi pubblici, la trasparenza, la dissoluzione dei legami fra politica ed affari privati).
In caso di vittoria elettorale: introduzione del bilancio partecipativo e di tutti i possibili strumenti di partecipazione democratica.
In caso di sconfitta: opposizione intransigente sui temi della difesa dei beni/servizi pubblici (come trasporti, acqua, verde cittadino); sostegno "gratuito" (cioè senza barattare alcunché) a tutte le delibere in linea con il programma della coalizione.
In ogni caso: nessuna alleanza con partiti o movimenti dell'attuale sistema, né prima né dopo le elezioni; massimo impegno per la crescita di tutte le forme di cittadinanza attiva e di impegno sociale, perché il nostro obiettivo principale non deve riguardare le elezioni, bensì la rinascita della città attraverso la partecipazione popolare.
Lancio in rete quest'idea, ben sapendo che probabilmente cadrà nel vuoto. Però sono convinto che si tratti di un'idea buona e vincente. La lascio a disposizione di chi vorrà eventualmente accoglierla.
Fabrizio Tringali
Immagine tratta da http://www.acrilico.org/wp-content/arcobaleno02.jpg
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