di Fabrizio Tringali
Pertanto si voterà con leggi elettorali sostanzialmente proporzionali.
Vi sarà una lista "a sinistra del PD", probabilmente capitanata da Cofferati, il quale può attrarre vari settori sindacali (si tenga presente che la CGIL si sta allontanando dal PD e che il leader della Fiom Landini, presto, entrerà nella segreteria nazionale confederale, per puntare a succedere alla Camusso al prossimo congresso)
Vi sarà il PD (o come si chiamerà), che probabilmente sarà sostanzialmente alleato di una lista "centrista" (Alfano), il che significa che la ingloberà al Senato, ma forse non alla Camera, dove lo sbarramento è molto più basso.
Vi sarà il M5S.
Vi sarà una spaccatura a destra, con FI che andrà da sola, ed una alleanza fra FdI e Lega per massimizzare la capacità di attrarre voti dei primi al sud, della seconda al nord (anche questa alleanza potrebbe tradursi in liste separate alla Camera e lista unica al Senato).
La lista di sinistra potrà sperare in un risultato intorno all 8 - 12%, il PD più alleati al 30 - 35%, percentuale simile al M5S e alle destre.
Ovviamente non vincerà nessuno. Se i numeri lo consentiranno si andrà all'ennesimo governone di larghe intese fra PD, FI e transfughi vari (che non mancano mai quando c'è da entrare in maggioranza e prendere posti di governo).
Nessun commento:
Posta un commento