(Continuo, con una certa lentezza, la pubblicazione di queste tesi. Qui la prima parte. Qui la parte seguente. M.B.)
Tesi
6. La sinistra ha esaurito il suo ciclo storico.
La
sinistra è stata quel vasto movimento storico (sociale, politico,
culturale) che negli ultimi duecento anni ha messo in evidenza,
criticato e contrastato gli aspetti oppressivi e de-emancipatori del
modo di produzione capitalistico, in un'ottica di superamento di tale
modo di produzione (sinistra rivoluzionaria) oppure di sua
accettazione critica e trasformatrice (sinistra riformista). La
grande impresa della sinistra è stata quella di dar voce e dignità
agli oppressi, a chi pagava il prezzo maggiore delle profonde
trasformazioni indotte dall'innovazione storica dei rapporti sociali
capitalistici. Questa grande impresa ha prodotto i punti più alti
della modernità: l'estensione dei diritti, la diffusione del
benessere, la sottrazione di larghe masse al dominio della miseria e
dell'arbitrio dei potenti. Tutti questi sviluppi, il cui punto più
alto è rappresentato dai trent'anni di “Welfare State” seguiti
alla fine della seconda guerra mondiale, sono dovuti in larghissima
parte a persone, idee, realtà sociali e politiche da classificare
come “sinistra”.
Questo
vasto movimento storico di emancipazione ha però superato il suo
punto culminante e da circa trenta o quarant'anni sta
irrimediabilmente decadendo. Perché? Ho cercato di dare una risposta
a questa domanda nei testi scritti con Massimo Bontempelli, ai quali
rimando per un'argomentazione estesa [8][9]. In sintesi, le tesi
fondamentali da noi sostenute nei testi citati sono due. La prima
sta nel definire la sinistra come la parte sociale e politica che ha
lottato per l'emancipazione dei ceti subalterni pensando tale
emancipazione come un portato del progresso economico e scientifico.
Questo collegamento di emancipazione e progresso ha funzionato per i
due secoli di esistenza della sinistra, e ha portato alle grandi
conquiste alle quali abbiamo accennato. La seconda tesi fondamentale
è data dalla fine di tale collegamento: ovvero, gli sviluppi degli
ultimi decenni, che abbiamo riassunto nella formula del “capitalismo
assoluto”, hanno reso lo sviluppo economico capitalistico (la
“crescita”) contradditorio rispetto agli ideali emancipativi che
furono della sinistra storicamente esistita. Lo sviluppo oggi si
ottiene solo a prezzo della distruzione dei diritti conquistati dai
ceti subalterni, e a prezzo della distruzione degli equilibri
naturali. In questa situazione, la sinistra non ha più uno spazio in
cui consistere perché viene tolto il fondamento stesso della sua
esistenza. In una situazione nella quale emancipazione e sviluppo
economico capitalistico sono in opposizione fra loro, i ceti
dirigenti della sinistra si vedono costretti a scegliere fra
difendere l'emancipazione assumendo posizioni realmente
anticapitalistiche, oppure abbandonare l'emancipazione. Come appare
ovvio, la scelta compiuta praticamente da tutta la sinistra
politicamente rilevante è la seconda, e la storia della sinistra di
questi ultimi decenni è la storia dei modi diversi in cui, in
diversi tempi e nei vari paesi, la sinistra ha contribuito a
smantellare i diritti dei ceti subalterni e a comprimerne i redditi
per salvare la crescita economica capitalistica.
La
sinistra politicamente rilevante è stata quindi definitivamente
riassorbita all'interno dei ceti dirigenti attuali, e non ha quindi,
al pari degli altri strati dirigenti, la minima comprensione dei
problemi legati all'attuale declino di civiltà. Non si può quindi
sperare nulla da questa parte.
[8]M.Badiale,
M.Bontempelli, La sinistra rivelata, Massari 2007.
9]M.Badiale,
M.Bontempelli, La sfida politica della decrescita, Aracne 2014.
"In una situazione nella quale emancipazione e sviluppo economico capitalistico sono in opposizione fra loro, i ceti dirigenti della sinistra si vedono costretti a scegliere fra difendere l'emancipazione assumendo posizioni realmente anticapitalistiche, oppure abbandonare l'emancipazione. Come appare ovvio, la scelta compiuta praticamente da tutta la sinistra politicamente rilevante è la prima [...]"
RispondiEliminaChiedo scusa, ma nel brano riportato pare più coerente al discorso che viene sviluppato affermare che è stata fatta la SECONDA scelta.
Michele da BG
Grazie della segnalazione! Ho fatto la correzione.
RispondiEliminavorrei capire perché non vengono mai pubblicate le mie mail, eppure erano solo di complimenti a badiale!
RispondiEliminaCara Marina,
RispondiEliminaun tuo commento era apparso sul post del 7 aprile. Non so come mai, probabilmente si riferiva invece a questo post.