Riceviamo da Fabio Bentivoglio questo articolo di Walter Moretti, che pubblichiamo volentieri (M.B.)
Diritti
delle coppie omosessuali: proviamo a “comprendere”
di
Walter
Moretti
Se
siamo qui a scrivere sulla questione dei diritti delle coppie
omosessuali, dopo aver letto e sentito milioni di parole in
proposito, è perché ritengo che il dibattito sia a un livello a dir
poco avvilente, perché monopolizzato da quelli che Massimo
Bontempelli nel suo scritto “Diciamoci la verità” (Koiné,
Gennaio/giugno 2001 ed. C.R.T.) ha definito i teorici del
“libertarismo arbitraristico”, tipico della sinistra
progressista, a fronte del falso moralismo repressivo tipico dei
cattolici e della destra.
Prima
ancora di dividersi in merito alla questione in oggetto, ritengo di
fondamentale importanza cercar di comprendere perché oggi il tema
del diritto delle coppie omosessuali di sposarsi e avere figli
(queste due possibilità sono strettamente collegate tra di loro,
nonostante i tentativi di farli apparire come scindibili, perché se
anche il parlamento non dovesse legalizzare l'adozione, tale
possibilità dovrà comunque esser concessa per via giudiziaria) sia
avvertito come una questione così dirimente, addirittura un
discrimine di civiltà, in un’ epoca in cui l’economia e di
conseguenza la politica hanno fatto piazza pulita di tutti i diritti
sociali acquisiti dal dopoguerra fino all’inizio degli anni ‘80.
Non mi occupo professionalmente di filosofia e di storia (che coltivo
per mio interesse personale), ma credo che se sapute interrogare,
queste discipline siano in grado di darci delle “lezioni” che
consentono di meglio decodificare le questioni del nostro tempo. Sono
“lezioni” che costano fatica, ma credo che valga la pena
riproporle sia pure in termini ultra sintetici.